Saturday 19 January 2013

Ma i ricchi non pagano mai

La campagna elettorale è un po' la cartina di tornasole della serietà della politica italiana. Quasi zero. Dopo aver tassato a tutto spiano, soprattutto i più poveri, ora Monti parla di ridurre le tasse. Tutti capaci a parole, un po' come il prode Silvio che son 20 anni che lo ripete, avendolo fatto solo in 2 casi, successione e ICI. Per altro, una vergogna: le due tasse più giuste e più liberali di tutte, che colpiscono la ricchezza, cancellate per fare un favore ai più ricchi, appunto. Tra PDL e Monti siamo poi alla pantomima redditometro, una delle poche cose sagge fatte di cui ora nessuno vuole assumersi la responsabilità. E quindi, già che ci siamo, depotenziamola. Con una bella franchigia di 12 mila euro sulle entrate sospette vuol dire poter avere un reddito aggiuntivo da evasione di 1000 euro mensili, più di quanto guadagnano, alla luce del sole, la maggior parte dei precari italiani. E che sarà mai una mancetta aggiuntiva per non disturbare troppo gli evasori?
Ma non è finita, perchè anche il PD si butta mani e piedi nella contesa fiscale. Lo fa con la rimodulazione dell'IMU. Appare già discutibile l'idea di escludere dalla tassazione tutte le prime case con tassa sotto i 500 euro. Equivarrebbe ad esentare il 41% della popolazione, altro che progressività. Pensare che il 10 o anche i 20% più povero della popolazione sia in una situazione simile ai successivi 2 decili è abbastanza ridicolo. Ma il massimo arriva quando si parla di far salire i costi per i cittadini più ricchi. La quota che Bersani fissa per far salire l'IMU è un valore catastale dell'immobile superiore al 1.5 milioni di euro (a valore di mercato circa il doppio). Andiamo proprio a cercare le mosche bianche, 160 mila immobili circa (fonte: Repubblica). Ma se anche l'idea è non accanirsi sulla middle class, questa idea di middle class è piuttosto vaga. Chi ha una casa del valore superiore al milione di euro (poco più di 500 mila di valore catastale) non può certo considerarsi classe media, se non nel fantasioso mondo del PD. Nè possiamo veramente credere che i ricchi siano una frazione così minuscola della popolazione.
Infine, coerentemente con questo approccio, il PD rifiuta una patrimoniale. Tanto c'è già l'IMU. Ma come abbiamo visto l'IMU colpisce seriamente pochissimi patrimoni. Per altro con tassi assai più bassi, tanto per fare un esempio, di Gran Bretagna e Danimarca. Per altro, un IMU seria dovrebbe servire a finanziare i comuni, cioè per fornire servizi pubblici. Lo scopo della patrimoniale dovrebbe essere ben altro, cioè ridurre in maniera sostanziale il nostro debito pubblico - che caso strano è sparito dai giornali ormai da qualche mese, nonostante sia in continua crescita. Dunque la patrimoniale per ridurre il debito, facendo pagare quelli che, mentre il debito andava fuori controllo, diventavano sempre più ricchi. Non essendo stati tassati adeguatamente allora (anzi, nella maggior parte dei casi, non essendo tassati proprio per nulla, in quanto evasori), questi signori dovrebbero prendersi sulle spalle il peso del debito italiano. Ricordiamo per inciso che il 10% della popolazione italiana detiene oltre il 50% della ricchezza totale. E che la ricchezza privata in Italia è 5 volte superiore al nostro debito pubblico (un rapporto più alto che in Germania). Dunque una patrimoniale (altro che IMU!!) una tantum sui contribuenti più ricchi potrebbe ridurre in maniera consistente il debito senza certo intaccare la solidità di questi patrimoni (pensiamo ad una aliquota del 5-7% che ridurrebbe di circa 1/4 il nostro debito, liberando grandi risorse per la crescita e liberandoci fondamentalmente dal fiscal compact). Ma chissà, nella mente dei democratici, questa potrebbe essere una proposta populista....

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