Wednesday 7 November 2012

Ma i liberisti di sinistra italiani stavano con Romney....

Vero che la parola liberismo e la parola sinistra mal si conciliano. Ma in fondo erano loro a pretendersi simil-progressisti. Il più famoso era Alberto Alesina, da Harvard, che con il buon Giavazzi, qualche tempo fa, aveva provato a convincerci che il "Liberismo è di Sinistra". E come no? Meritocrazia e non censo, libero mercato contro lobby. Tutti dovevamo sperare in un mercato concorrenziale simile a quello americano. Poi era arrivata la crisi dei subprime.... Ma il nostro ovviamente non si è arreso. Non ha studiato e ha continuato imperterrito su la sua strada. Che dalla sinistra l'ha portato a Romney, ma forse in fondo anche questi repubblicani sono di sinistra e siamo noi a non accorgercene. E quindi sul Corriere ha dato il suo endorsement.
A rincarare la dose dei liberisti di sinistra con Romney ci ha poi pensato l'encomiabile Zingales da Chicago, quello che era andato alla Leopolda da Renzi (ahi ahi ahi) a spiegare anche lui che il merito è di sinistra. E che se ne è uscito con un "Manifesto Capitalista", in cui ci viene nuovamente rispiegato che è il libero mercato ad offrire opportunità e che i veri nemici sono le lobby. Addirittura si parla di degenerazione finanziaria del capitalismo. Ed evidentemente anche lui ha visto in Romney l'alfiere di questa rivoluzione.

C'è qualcosa che davvero mi sfugge. Forse è l'idea di sinistra, forse è l'idea di opportunità. Diamo per buono che almeno Zingales di sinistra non ha mai detto di esserlo anche se (o forse proprio perché) si accompagna a personaggi come Renzi. Ma certo tagliare le tasse ai ricchi che in questi anni sono diventati straricchi non è proprio una cosa progressista. Secondo Alesina meno tasse per i ricchi vuol dire più opportunità per chi studia di più e chi lavora più duramente, ma ci sono studi su studi che spiegano che la diseguaglianza in America non è dovuta all'investimento in capitale umano, ma alle leggi hanno blindato il predominio dei ricchi. Un fatto su tutti: nell'America Repubblicana la mobilità sociale è più bassa che in Europa. Come questo si possa coniugare col merito che Alesina e Zingales predicano è davvero un mistero. 
E poi certo, con Obama l'America sta diventando - scandalo! - una nazione socialdemocratica europea, e allora privatizziamo quel poco di pubblico che c'è nella sanità (ma Alesina vive da troppo tempo in America: la differenza tra la nostra sanità e la loro, per fortuna, è ancora abissale). Se poi i voucher di Romney non bastano, poco male, si farà senza cure mediche. Che poi la spesa (privata) per sanità sia la più alta del mondo (leggi, la più inefficiente, alla faccia del libero mercato), poco conta. Il mercato ha ragione a prescindere, anche quando sbaglia.
Fa poi davvero sorridere che i fustigatori delle lobby si schierino con Romney. Alesina fa di più, ci dipinge un America Obamiana in cui le vere lobby sono i sindacati. Già. I super-pac, le corporation che sostengono i repubblicani, la lobby di Wall-Street che preme per fare quello che vuole, salvo poi essere bail-out dallo Stato, quella va bene, no? Lasciamoli liberi di fare quello che vogliono. E poi che facciamo? Li salviamo di nuovo? Ma non ci avevano detto che bisogna ridurre la spesa pubblica? O quella per salvare le banche va bene e quella per dare cure mediche ai malati no.
Ritorniamo al punto di partenza. Liberisti di sinistra. Ecco.

3 comments:

  1. Il mio godimento è alle stelle se penso alla faccia di un noto politologo italo-americano, spesso chiamato alla rai, che quattro anni fa, borioso, aveva pronosticato la vittoria della Clinton su Obama affermando che mai gli americani avrebbero appoggiato un nero per la corsa alla casa bianca e, successivamente, che mai Obama sarebbe diventato presidente. E non ha mai ammesso di avere sbagliato, l'arrogante!... Inoltre, carico aggiuntivo, ho rivisto un conduttore della fox, pure lui italo-americano, che cinque anni fa, dovendo annunciare la vittoria di Obamam aveva la bava alla bocca mentre, questa notte, la sua voce rasentava il pianto...

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  2. Se tagliamo le tasse ai ricchi, che ultimamente sono diventati più ricchi, non cambia nulla per i poveri o comunque la classe media o medio-bassa, perché tanto già sono ricchi e se non hanno investito in posti di lavoro prima che potevano, perché dovrebbero farlo ora? Ora si godranno ancora più di prima il loro capitale.

    E la storia del libero mercato scevro di lobbies proprio non mi torna!
    Saluti, Danx

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  3. Il libero mercato è L’Esca gettata dal capitalismo dando vita hai mostri che guidano L’ECONOMIA ITALIANA .
    Ci hanno costretto ad’ accettare interscambi importando merce che produciamo
    Creando crisi NE L’INDUSTRIA e L’AGRICOLTURA ITALIANA .
    L’AMERICA Padre del libero mercato ci impone regole che loro non rispettano .
    Provate a invadere il mercato AMERICANO e mettere in crisi le loro INDUSTRIE e la loro AGRICOLTURA automaticamente scatterebbe sulle merci importate ( dazio ed embargo)
    Questa prepotenza è imposta dai Manager spocchiosi di oggi.
    I Manager da prendere ad esempio sono i vecchi imprenditori Della piccola e media Industria (Padri del Boom Economico) i più nati dalla gavetta Iniziando dal basso sono arrivati al vertice ricchi di esperienza (e umanità) vera LAUREA indispensabile ad un MANAGER.
    Nel dopo guerra (ricordo che) in vari settori compreso il settore ARTIGIANO
    Lavoravamo 10 mesi l’anno allora la cassa integrazione non esisteva nei due mesi di fermo lavoravamo al rinnovo del campionario per conquistare nuove fette di mercato il tutto a spese del titolare.

    La cassa integrazione Figlia dei Bocconiani è nata dopo il boom economico per difendere ( solo ) le grandi Industrie e i loro capitali Dando vita ad un nuovo mercato da sfruttare che è L’ITALIA

    PAESE di NAVIGANTI ALLA DERIVA In cerca di un faro che non c’è
    Sballottati come fuscelli nella tempesta mediatica. Le voci delle sirene offuscano le menti dei marinai Portando la nave senza nocchiere verso gli scogli.
    DOVREMMO metterci i tappi nelle orecchie e andare avanti
    alla ricerca del nuovo da plasmare sperando che l’odissea abbia fine.

    Alle prossime Elezioni Ho deciso di tornare a votare e dare la mia fiducia al (movimento 5 stelle
    Come si usa dire a Firenze non c’è rimasto nemmeno gli occhi per piangere
    non avendo niente da perdere anzi per la prima volta Ha 73 anni
    direi di poterci guadagnare un futuro per i figli e per tutti i giovani .

    Le prossime Elezioni saranno il Banco di prova per il Nuovo che sta nascendo.
    Fungerà da (Spada di Damocle) sulla testa di chi ci ha sfruttato per 64 anni

    Sarà di esempio guadagnandosi sul campo la Fiducia del Popolo degli Onesti.


    PS Una volta le persone disoneste venivano mandate in esilio senza ritorno
    cosa aspettiamo a indire un referendum per ripristinarlo.
    Ci sarebbe l’isola di Pianosa
    Penso che sia sufficiente ha contenere tutti i Politici disonesti. VITTORIO

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